Qui in negozio, al momento, abbiamo: Tipopils, Vudù, BiBock, Ambershock e Cassissona.
Vi aspetto, ciao Mirko.
È così efficiente nel togliere la sete che dopo il primo bicchiere non ci sarebbe bisogno di berne altra ; la voglia di sperimentare nuovamente la gratificazione legata al primo sorso porta invece irrimediabilmente a berne altra e poi altra e poi altra ancora. L’effetto euforizzante dei primi bicchieri permane anche con gli altri e non si rischia mai di ritrovarsi improvvisamente “ubriachi” con tutte le conseguenze che ne derivano. La bevo perché non voglio ubriacarmi ma voglio fare più sorsi possibili di una bevanda che adoro ; a volte, accidentalmente, diventa un gesto automatico che ripeto senza nessun particolare motivo ; è questa l’altra faccia della medaglia : una birra così può essere bevuta in grandi quantità anche senza accorgersene (PERICOLO!). Richiede più assennatezza nel bere di quella che richiedono altre birre.
Scheda sensoriale:
Birra di colore giallo con schiuma bianca, compatta e persistente e leggero perlage. Medio livello di saturazione carbonica. Caratteri marcanti il tipo: gusto e retrogusto amaro; aroma e profumo di malto Pilsener e di luppolo fresco. Caratteri di media intensità: sapore di malto, dolciastro, rinfrescante e pastoso. Caratteri a debole intensità: sapore acidulo (citrico) e di liquerizia; aroma e profumo di frutta (banana), fiori (rosa) e lievito fresco.
AMBERSHOCK
È “L’Imprevedibile”.
Scheda sensoriale:
Birra di colore ambrato carico con schiuma brunastra, compatta e persistente. Perlage leggero o medio, medio livello di saturazione carbonica. Caratteri marcanti il tipo: gusto pastoso; aroma e profumo di malto caramello e di agrumi. Caratteri di media intensità: sapore dolciastro e di mandorla amara; aroma e profumo floreale (pout-pourri di fiori “dolci”). Caratteri a debole intensità: sapore acidulo (citrico), di malto, dolce/amaro e con una punta di gusto di noce; aroma e profumo di malto torrefatto, di luppolo fresco, di frutta (amarena, ananas, banana, e agrumi) ed un sentore di burro o margarina.
Scheda sensoriale:
L’esperienza mi insegna che, quando degusto per al prima volta una birra del B.I., non devo pensare allo stile strettamente indicato dal nome, perchè mi troverò davanti ad un prodotto difficilmente catalogabile come puntualmente è avvenuto nel caso della Vùdù. Vùdù è una creazione originale del B.I., dal bel colore bruno-ambrato poco torbida e con una bella schiuma brunastra meno abbondante di quella di una tipica weizen dunkel ma ben strutturata e aderente alle pareti del bicchiere. Olfatto delicato nel floreale di malva e più deciso nella viola con piacevole sentore di frutta cotta (mela e soprattutto pera), lieve banana e un citrico molto opportuno, anche se appena accennato, dato dall’utilizzo del frumento. Gusto caratterizzato da un equilibrio tra un torrefatto ben presente ma mai invadente e un fruttato (toffee, frutta secca e lievissima banana matura) armonioso ma mai dominante. Retrogusto non troppo amarognolo con una deliziosa punta di pepato.
Per la sua dolcezza e per la sua forza, favorisce la languidità e l’abbandono del corpo e della mente. Adatta ai flemmatici o come rimedio specifico per chi soffre di iperefficientismo. Dopo di Lei niente: un numero astronomico di minute bollicine portano – alla velocità di espansione dei gas – molecole profumate (esteri ed alcooli superiori) e massicce dosi di alcool etilico ai pochi sconvolti ed impressionati neuroni del cervello. Non c’è tempo per domande, non è tempo di risposte, mettetevi comodi e godetevi una boccata di vita.
Scheda sensoriale:
Bellissimo color albicocca con riflessi arancio. Schiuma clamorosa che definirei tipica di uno spumante. Una frizzantezza volutamente “esasperata” impedisce per qualche istante l’analisi olfattiva poi partono in rapida successione un formaggio molto stagionato (azzarderei vacherin), un sentore molto discreto di cassis e un finale netto di esplosiva vaniglia. Strepitosa in bocca con una notevole “crème de cassis” iniziale che poi si affievolisce favorendo un gradevole netto sapore di toffee punteggiato da brevi ma ficcanti incursioni di un luppolo agguerrito che riesce non solo a farsi rispettare in un territorio ostile ma che conferisce un taglio secco nel retrogusto a mio avviso molto coraggioso ed opportuno. Quando la temperatura si alza, si avverte la sua stretta parentela con la consolidata Bibock.
1. non mostrate mai di temerlo;
2. non voltategli mai le spalle;
3. muovetevi lentamente e parlate con tono fermo e deciso;
4. quando vi alzate dal tavolo appoggiatevi da qualche parte;
5. non prenotate il campo da tennis per la mattina dopo.
Per il resto non c’è molto da dire, salvo che se un giorno scopriste di esservi innamorati del Caprone e pensaste di andare in qualche modo contro Natura, dovrete tenere conto del fatto che pur trattandosi effettivamente di un sentimento in qualche modo riprovevole, al “Birrificio Italiano®” è un problema molto diffuso. Fidatevi di Lui e lasciate persino che approfitti di voi (perché no!, non c’è limite alla depravazione): dormirete sonni tranquilli e profondi, ve lo posso garantire.
Scheda sensoriale:
Birra di colore ambrato chiaro con schiuma bianca e compatta non molto persistente. Leggero perlage e medio livello di saturazione carbonica. Caratteri marcanti il tipo: aroma e profumo di luppolo fresco. Caratteri di media intensità: sapore dolce/amaro, pastoso con retrogusto amaro; odore e aroma di frutta, in particolare agrumi (chinotto) e spezie (arancio di Curacao) aroma di lievito fresco. Caratteri a debole intensità: sapore di malto e rinfrescante; aroma e profumo di malto (pilsener e caramello), frutta (banana e albicocca), fiori (gelsomino).
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