giovedì 26 febbraio 2009

Un mercoledì da paura, con le birre Fantome!


“Un mercoledì da PAURA!”

Eccoci al primo appuntamento su richiesta delle degustazioni del martedì al bir&fud bottega. Per mercoledì 4 Marzo è in carta il birrificio Fantome con 4 sue straordinarie creazioni. Vi ricordo che per le degustazioni del Martedì è obbligatoria la prenotazione via mail o telefono per via del numero limitato di posti. Orario: dalle 19:00 alle 20:30 poi si chiude. Il prezzo, vi ricordo, è in base alle birre degustate.

PROGRAMMA MERCOLEDI 4 MARZO 2009:
1. Fantome
2. Fantome Printemps
3. Fantome Hiver
4. Fantome Noel

Info & Prenotazioni:
mirkocaretta@gmail.com o 06.5561677

martedì 24 febbraio 2009

Pawel Kwak la birra del cocchiere

Bosteels è la Brasserie che produce questa splendida birra. La Bosteels è della famiglia omonima da oltre 200 anni e ben 7 generazioni. Quando spesso si parla di tradizione birraria è anche a questo che si pensa. Evarist Bosteels fondò la birreria nel 1791, successivamente arrivò Joseph, il quale aveva tre figli: Frans, Martin e Lodewijk. Solo i primi due impararono il mestiere di birraio. Successivamente Leon Bosteel, figlio di Martin, assunse il controllo per cederlo nel 1938 al figlio Antoine che continuò la dinastia dei birrai. Attualmente la birreria è sotto la direzione di Ivo e suo figlio Antoine. Una birreria di famiglia dunque che tramanda la tradizione brassicola. In Italia ancora siamo alla prima generazione di birrai...vedremo tra un pò di anni cosa accadrà.

Giustifica L'etichetta della bottiglia da 33cl.

Ma perchè questa birra ha un nome e un cognome? Pawel kwak porta il nome del locandiere che nel 1791 era solito mescere la birra in lunghi bicchieri della "staffa", in modo da poterla servire a chi voleva berla restando seduto dulla carrozza, in particolare i cocchieri delle carrozze postali, che non potevano abbandonare il carico.


La bellissima bottiglia serigrafata da 75cl.

Il bicchiere oggi è rimasto uguale, ma data l'assenza delle carrozze è sostenuto da una base di legno che lo sorregge lo blocca; per portare il bicchiere alla bocca e bere bisogna "sganciarlo" semplicemnte muovendolo verso l'alto. Viene anche chiamato "Il cavaliere" proprio per le sue origini. Di sicuro impatto il bicchiere ma anche la birra stessa!
Bottiglia e "Cavaliere" il bicchiere del cocchiere con base in legno.

La Kwak è una birra ambrata (color volpe) da 8% vol. con una schiuma ricca, caratterizzata da un perlage finissimo, fine e pesistente. Al naso malto caramello, fruttata e leggermente speziata. In bocca i toni caldi evidenziano un primo impatto di caramello, di malto, e di frutta matura finendo con una nota delicatamente amara che richiama ad una seconda bevuta. Una birra piacevole di buon corpo. A noi è piaciuta, se poi bevuta nel "cavaliere" rende al massimo. Se volete vedere come viene versata nel suo bicchiere andate qui sul sito della Bosteels, sezione Kwak, Pouring e cliccate sul bicchiere. Ah ci sono anche delle ricette e le temperature di servizio (non date retta,a quest'ultime servite la Kwak ad almeno 10 gradi).
A presto e buone bevute, Mirko

La bottiglia da 33cl.

martedì 17 febbraio 2009

L'Olmaia, la birra della Val d'Orcia!



Dopo 10 giorni son riuscito finalmente a recuperare qualche fotografia e un pò di tempo per scrivere le mie impressioni sulla prima tappa del birtur del 7 Febbraio 2008: il birrificio Olmaia di Moreno Ercolani in Val d'Orcia.
Nonostante il tempo brutto ( per fortuna quasi niente pioggia) la giornata è iniziata alla grande. Più o meno tutti puntuali davanti il bir&fud bottega siam partiti alla volta del birrificio. Il viaggio è durato pochissimo (è stata solo una mia impressione?) e dopo aver trovato subito la strada per il podere/birrificio siamo arrivati in un punto dove abbiam lasciato le auto (copiose) al seguito. Moreno, in attesa li, ci ha indicato la strada e finalmente la veduta del podere è venuta fuori in tutti la sua bellezza e fascino di altri tempi.


Podere Olmaia, dentro c'è il birrificio di Moreno. Posto da favola.

Una volta dentro abbiamo Moreno ha aperto le danze con La 5, la blonde dell'Olmaia da buon ospite e padrone di casa. Splendida e dissetante!


Le birre della Val d'Orcia.

La cosa che mi è piaciuta di più della giornata è stata la "filosofia" con la quale è andata avanti. Abbiamo parlato in maniera semplice ma esaustiva delle birre, di come si produce, della passione e la voglia di produrre qualcosa di diverso, che possa piacere alle persone, ma soprattutto al mastro birraio, di come le birre hanno un'evoluzione e delle difficoltà di produrre quando si è piccoli. Il fatto di poter viaggiare e scoprire sempre birre nuove che andranno ad influenzare il mastro birraio, anno dopo anno in maniera sempre diversa. Come ha detto Moreno "Alla fine è faticoso ma necessario assaggiare e bere di continuo per produrre e per consocere bene le birre"! Tanti hanno sorriso dicendo "Magari un lavoro del genere" ma poi hanno capito bene cosa intendeva il birraio della Val d'Orcia.


Moreno racconta l'Olmaia e la sua professione.

Nel mentre, mi sembra sia piaciuto il pranzo a base di zuppa e pane del Bonci fritto, la selezione di salumi e formaggi del bir&fud bottega e per finire la ricotta e il pane speciale sempre di Gabriele.
Quello che spero è che sia stata interessante la conversazione con Moreno dentro il birrificio, a contatto con i fermentatori, la sala cotte, i malti, i luppoli, il gorgogliare della birra che vive in attesa di essere imbottigliata e di quella che silenziosa riposa prima di essere spedita o stappata.


Moreno spiega in sala cotta i vari passaggi, pubblico attento.

I giudizi sulle birre li lascio a voi, anche se un giudizio più valido son state le bottiglie vuote messe da parte a fine serata dagli ultimi rimasti e Moreno...molte direi!


La sala cotta dell'Olmaia.

Prima di andar via, direzione Buonconvento pub T.N.T. per proseguire la serata con Moreno e un pò di amici, mi giro a guardare il podere e non posso far altro che ammirare lo splendido posto in cui Moreno fino ad oggi ha fatto delle birre ottime! Speriamo la nuova location sia altrettanto bella (abbiamo capito tutti perchè Moreno si sposta da li :).


In serata all'Olmaia.

Che dire ancora, da parte mia l'esperimento è riuscito e presto lo ripeteremo, ogni tanto controllate il blog o la posta elettronica e saprete come partecipare.
A presto, e grazie a Moreno per l'ospitalità.
Mirko

Qui altre fotografie. Qui il commento di Moreno alla giornata.

mercoledì 11 febbraio 2009

Samuel Smith Imperial Stout


Ci sono delle birre che non si dimenticano mai, anche quando non si bevono da un pò di tempo. Ed è quello che mi è accaduto con la Samuel Smith Imperial Stout, una birra anglosassone di rara bontà!

La bottiglia di Samuel Smith's Imperial Stout

Lunedì 9 Febbraio a Civitavecchia sono stato invitato da Fabrizio del Monolocale ad una piacevolissima serata del corso "Il fermento dei grani", corso per Homebrewers che racconta anche la storia e gli stili birrari attraverso la degustazione di 3 birre a serata.
Tornando all'Imperial devo dire che l'ho trovata come l'avevo lasciata: nera, intrigante con una schiuma color cappuccino. Non appena si avvicina il naso al bicchiere si percepiscono subito le note di cacao amaro, caffè, malto tostato quasi "bruciato", accompagnato da sentori di frutta rossa e legno. Tutto ciò invoglia alla prima sorsata che non delude le aspettative: ancora cacao amaro, liquerizia, malto tostato rimane morbida ed avvolgente, capace di scaldare in una uggiosa fredda serata. Il finale rimane lungo e persistente con qualche nota di luppolo che rende questa Imperial Stout decisamente affascinante.

Bellissima e buonissima del bicchiere ampio da Cognac.

Ma che cos'è una Imperial Stout e perchè si chama così?
Questo stile di birre venivano prodotte a Londra durante il XVIII secolo appositamente per essere esportate nel mercato Russo. Non a caso la differenza con una normale stout è la gradazione alcolica più elevata proprio per "reggere" al freddo del trasporto in nave in Mar Baltico e scaldare lo zar durante i freddi inverni russi! Si narra fosse la preferita di Caterina di Russia.
Il birrificio in questione, Samuel Smith's Brewery (Gran Bretagna) si trova a metà strada fra York, Wetheby e Selby, Tadcaster è un borgo e mercato molto antico. Il birrificio è la più antica "fabbrica" di birra dello Yorkshire fondata nel lontano 1758 dalla famiglia Samuel Smith.

Il logo della Samuel Smith's.

Ancora oggi la birrificazione avviene nello stesso edificio con metodi di quegli anni: la birra viene fatta fermentare nelle famose vasche quadrate di pietra dello Yorkshire, " le Yorkshire square", per poi essere versata in botti di legno ed imbottigliata.

La bandiera dello Yorkshire, riprodotta su etichetta e sottobicchieri del birrificio.

Se poi vedete l'etichetta sul retro della bottiglia compaiono dei suggerimenti di abbinamenti e la foto di cavalli bianchi nordici che trasportano delle botti, ed è così che vengono consegnate le birre nei pub limitrofi al birrificio.
L'abbiamo bevuta insieme ad un fantastico Brownie creato da Chiara, sempre del Monolocale! Che dire non vi rimane che provare, magari sperimentando anche la loro Oatmeal Stout o la Taddy Porter, qui in bottega ne abbiamo un'ampia scelta. A presto, Mirko

Qui potete trovare moltissime altre informazioni utili e vedere tutte le birre della Samuel Smith's Brewery.