mercoledì 30 luglio 2008

I 2 bir&fud e le ferie...

E' arrivato Agosto, e i 2 bir&fud rimarranno chiusi nei seguenti giorni:


bir&fud pizzeria via benedetta 23 TRASTEVERE

CHIUSO da LUNEDI 4 AGOSTO a LUNEDI 18 AGOSTO



bir&fud bottega via luca valerio 41/43 MARCONI

CHIUSO da MERCOLEDI 13 AGOSTO a MARTEDI 2 SETTEMBRE

Se avete bisogno di qualche informazione mandate unamail a: mirkocaretta@gmail.com.
In bottega dal 4 agosto al 12 agosto GRANDI OFFERTE su birre artigianali, fino ad esaurimento scorte.
Saluti, M.

martedì 22 luglio 2008

Lui & Lei: Chinotto & Gazzosa

Sono arrivati in bottega IL Chinotto e LA Gazzosa, apprezzatissime novità! Chi di voi non ama una delle due bevande del titolo del post? Nell'ultima settimana ho scoperto che ci sono tantissimi appassionati di chinotto, non immaginavo così tanti! Anche la Gazzosa ha i suoi fans ed estimatori, soprattutto quella fatta "come una volta".

La vera Gazzosa fatta con il Limone Sfusato di Amalfi del presidio SlowFood.

Ma cosa sono effettivamente, soprattutto il chinotto, non tutti lo sanno o se lo chiedono. Il Chinotto è un agrume del genere Citrus (famiglia Rutaceae). La sua origine ancora non è ben definita; alcuni studiosi dicono sia una pianta importata da un savonese intorno alla fine del 1500 primi del 1600 dalla Cina. Altri affermano sia una pianta Mediterranea, una mutazione dell'arancio amaro che col tempo si è sviluppata nella specie oggi conosciuta. Questa pianta fa dei fiori che poi diventano frutti piccoli, di color verde inizialmente (assomigliano a limoni piccoli piccoli) poi arancioni nel periodo della maturazione. Si dice che i chinottini possono rimanere attaccati all'albero prima di esser colti anche fino a 2 anni! Il succo è amarissimo ed acidulo, difficilmente si può assaporare in purezza, è troppo forte! Qui la presunta storia commerciale del chinotto in Italia.

Il vero Chinotto fatto con il Chinotto di Savona del presidio SlowFood.
Noi abbiamo scelto il Vero Chinotto e la Vera Gazzosa, prodotte da Lurisia, con lo zampino di Teo Musso (Le Baladin) in collaborazione con i prodotti dei Presidi SlowFood; hanno riscosso un grandissimo successo! Venite a provarli, li abbiamo anche freschi da frigo, da consumare all'istante per superare la calura estiva! A voi cosa piace di più, Gazzosa o Chinotto?
A presto, Mirko

lunedì 21 luglio 2008

365 e + grazie!

Grazie a tutti per essere veunti venerdì, e soprattutto grazie per la pazienza...non avevamo previsto un afflusso così generoso, i tempi d'attesa per birra e cibo si sono un po dilatati, ma tutto sommato nessuno è uscito a "bocca asciutta".
Un grazie anche a tutti coloro che ci hanno aiutato nel fettare e distribuire, un grazissimo a Stefano per la gentile concessione di Lardo & Mortadella (non ho assaggiato ma sentivo dei commenti molto positivi), un grazie a Daniele per il Culatello, a Gabriele Bonci per il Polifemo (quella pizza "tipo" pugliese con i pomodorini, lo so alcuni di voi hanno chiesto la pizza di Bonci pensavo l'avessero servita subito invece non è stato così, in quel marasma qualcosa ti sfugge sempre, perdonateci) al bir&fud pizzeria per le Patatine Sforno e la Crema Bruciata e a Leo di Birra del Borgo per il frigo, la spillatura e i fusti sempre in ottima forma.
Per la croncaca sono andati via 60 litri di birra, 9 kili di pane, 5 kili di pasta, 4 kg di pomodori, altrettanti di zucchine, peperoni e melanzane, 1kg di tonno rosso, non so quante uova per il Ciambellone ReAle, almeno 1,5 kg di patatine e 1 kg di pizza, 2,5 kg di culatello di grigio, la mortadella e il lardo. L'importante è che non siano andati via la voglia di provare, di assaggiare, di divertirsi, di apprezzare le cose buone, di socializzare...ancora grazie, Mirko e tutto il bir&fud bottega.
M.

lunedì 14 luglio 2008

bir&fud bottega + 365




Ebbene si, sono passati 365 giorni da quando la bottega bir&fud ha aperto i battenti. E’ arrivato il tempo di festeggiare, logicamente a base di birre artigianali. Venerdì 18 Luglio dalle 18:00 alle 22:00 serviremo birra artigianale alla spina GRATUITAMENTE!!!
Cortigiana fresca ed estiva del Birrificio del Borgo, e Tipopils altrettanto fresca del Birrificio Italiano. Per accompagnare il nettare rinfrescante Insalata di pasta fredda artigianale, pane e pizza di Gabriele Bonci, le immancabili patatine del bir&fud pizzeria e un bel dolce a sorpresa! Siete tutti invitati, vi aspettiamo in Via luca valerio 41/43 zona Marconi. Mirko.

Info: 06.5561677 o mirkocaretta@gmail.com

domenica 13 luglio 2008

Cucina & Blogger

Non avevo mai scritto di blog direttamente ma questa ho colto l'occasione per farlo, e presto farò anche una nuova pagina di blog amici e preferiti.
Scrivo anche per segnalare questa iniziativa interessante sul mondo dei blog di cucina.
Vi terrò informati sulla pagina di link amici, a presto, Mirko

venerdì 11 luglio 2008

Il topo che mangia il formaggio o ...

E' una notizia del 4 Luglio, ma c'ho messo tempo ad "assorbirla" se una notizia così si può assorbire. Diciamo che ci sono fatti pesanti, sconcertanti, paurosi direi. Oramai è 1 anno che cerchiamo di parlare di qualità per diversi motivi. Beh consiglio ai malati di cuore di leggere con cautela. La fonte è Repubblica.it del 4 Luglio, che guarda caso dopo poche ore aveva subito tolto le informazioni dalla prima pagina, così come molti media non assicurato la giusta informazione ed imprtanza alla notizia. Ci sono parecchi blog che continuano a postarla per ricordarci di stare attenti. Ecco i fatti:

La truffa dei banditi della tavola: rivendevano formaggio avariato di Paolo Berizzi


CREMONA - Nel formaggio avariato e putrefatto c’era di tutto. Vermi, escrementi di topi, residui di plastica tritata, pezzi di ferro. Muffe, inchiostro. Era merce che doveva essere smaltita, destinata ad uso zootecnico. E invece i banditi della tavola la riciclavano. La lavoravano come prodotto “buono”, di prima qualità.

Quegli scarti, nella filiera della contraffazione, (ri) diventavano fette per toast, formaggio fuso, formaggio grattugiato, mozzarelle, provola, stracchino, gorgonzola. Materia “genuina” - nelle celle frigorifere c’erano fettine datate 1980! - ripulita, mischiata e pronta per le nostre tavole. Venduta in Italia e in Europa. In alcuni casi, rivenduta a quelle stesse aziende - multinazionali, marchi importanti, grosse centrali del latte - che anziché smaltire regolarmente i prodotti ormai immangiabili li piazzavano, - senza spendere un centesimo ma guadagnandoci - a quattro imprese con sede a Cremona, Novara, Biella e Woringen (Germania).

Tutte riconducibili a un imprenditore siciliano. Era lui il punto di riferimento di marchi come: Galbani, Granarolo, Cademartori, Brescialat, Medeghini, Igor, Centrale del Latte di Firenze. E ancora: Frescolat, Euroformaggi, Mauri, Prealpi, e altre multinazionali europee, in particolare austriache, tedesche e inglesi. E’ quello che si legge nell’ordinanza del pm cremonese Francesco Messina. Un giro da decine di milioni di euro. Una bomba ecologica per la salute dei consumatori.

Le indagini - ancora aperte - iniziano due anni fa. A novembre del 2006 gli uomini della Guardia di Finanza di Cremona fermano un tir a Castelleone: dal cassone esce un odore nauseabondo. C’è del formaggio semilavorato, in evidente stato di putrefazione. Il carico è partito dalla Tradel di Casalbuttano ed è diretto alla Megal di Vicolungo (Novara). Le due aziende sono di Domenico Russo, 46 anni, originario di Partinico e residente a Oleggio. E’ lui l’uomo chiave attorno al quale ruota l’inchiesta. E’ lui il dominus di una triangolazione che comprende, oltre a Tradel e Megal, un terzo stabilimento con sede a Massazza, Biella, e una filiale tedesca. Tradel raccoglie, sconfeziona e inizia la lavorazione. Megal miscela e confeziona. A Casalbuttano i finanzieri trovano roba che a vederla fa venire i conati. Prodotti caseari coperti da muffe, scaduti, decomposti e, peggio ancora, con tracce di escrementi di roditori. Ci sono residui - visibili a occhio nudo - degli involucri degli imballi macinati. Dunque plastica. Persino schegge di ferro fuoriuscite dai macchinari. La vera specialità della azienda è il “recupero” di mozzarelle ritirate dal mercato e stoccate per settimane sulle ribalte delle ditte fornitrici, di croste di gorgonzola, di sottilette composte con burro adulterato, di formaggi provenienti da black out elettrici di un anno prima. “Una cosa disgustosa - racconta Mauro Santonastaso, comandante delle fiamme gialle di Cremona -. Ancor più disgustoso - aggiunge il capitano Agostino Brigante - , è il sistema commerciale che abbiamo scoperto”.

Non possono ancora immaginare, gli investigatori, che quello stabilimento dove si miscela prodotto avariato con altro prodotto pronto è lo snodo di una vera e propria filiera europea del riciclaggio. Mettono sotto controllo i telefoni. Scoprono che i pirati della contraffazione sono “coperti” dal servizio di prevenzione veterinaria dell’Asl di Cremona (omessa vigilanza, ispezioni preannunciate; denunciati e sospesi il direttore, Riccardo Crotti, e due tecnici).

Dalle intercettazioni emerge la totale assenza di scrupoli da parte degli indagati: “La merce che stiamo lavorando, come tu sai, è totalmente scaduta… “, dice Luciano Bosio, il responsabile dello stabilimento della Tradel, al suo capo (Domenico Russo). Che gli risponde: “Saranno cazzi suoi… ” (delle aziende fornitrici, in questo caso Brescialat e Centrale del Latte di Firenze, ndr). Il formaggio comprato e messo in lavorazione è definito - senza mezzi termini - “merda”. Ma non importa, “… perché se la merce ha dei difetti. .. io poi aggiusto, pulisco, metto a posto… questo rimane un discorso fra me e te… ” (Russo a un imprenditore campano, si tratta la vendita di sottilette “scadute un anno e mezzo prima”). Nell’ordinanza (decine le persone indagate e denunciate: rappresentanti legali, responsabili degli stabilimenti, impiegati, altre se ne aggiungeranno presto) compaiono i nomi delle aziende per le quali il pm Francesco Messina configura “precise responsabilità”.

Perché, “a vario titolo e al fine di trarre un ingiusto profitto patrimoniale, hanno concorso nella adulterazione e nella contraffazione di sostanze alimentari lattiero-casearie rendendole pericolose per la salute pubblica”. Il marchio maggiormente coinvolto - spiegano gli investigatori - è Galbani, controllato dal gruppo Lactalis Italia che controlla anche Big srl. “Sono loro i principali fornitori della Tradel. Anche clienti”, si legge nell’ordinanza. Per i magistrati il sistema di riciclaggio della merce si basa proprio sui legami commerciali tra le aziende fornitrici e la Tradel. Con consistenti vantaggi reciproci. Un business enorme: 11 mila tonnellate di merce lavorata in due anni. Finita sugli scaffali dei discount e dei negozi di tutta Europa. Tremila le tonnellate vendute in nero. E gli operai e gli impiegati? Erano consapevoli. Lo hanno messo a verbale. Domanda a un’amministrativa: “Ha mai riferito a qualcuno che la merce era scaduta o con i vermi?”. Risposta: “No, tutti lo sapevano”.

4 luglio 2008

fonte: http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/formaggi-truffa/formaggi-truffa/formaggi-truffa.html

martedì 8 luglio 2008

Il cassettone di frutta e verdura va in ferie

Agricoltura nuova ci comunca che la chiusura per ferie di Officinae Bio sarà dal 02 Agosto (Sabato) al 06 Settembre. Quindi per tutti coloro che aderiscono al GAS, vi ricordo che l'ultimo cassettone verà consegnato GIOVEDI' 31 LUGLIO e và ORDINATO e PAGATO ENTRO MARTEDI' 29 LUGLIO. Per Agosto cercate di mangiare bene lo stesso, anche se è sempre più dura!
Saluti, Mirko

lunedì 7 luglio 2008

Dieta & Colori




Chi non conosce la famosa “dieta in "bianco", a chi non è stata raccomandata almeno una volta durante una influenza o in seguito a problemi intestinali? Quando la medicina non aveva ancora conoscenze in campo alimentare i medici prescrivevano una dieta priva di tutto ciò che potesse “stimolare” ulteriormente la mucosa gastro-intestinale, quindi cibi aciduli/piccanti/salati, quali salse, brodi di carne ecc. In realtà oggi sappiamo che sono i grassi a rendere la digestione più lenta e difficoltosa, indipendentemente dal colore del cibo in cui si trovano. Così il burro non è più leggero del pomodoro e una mozzarella non è più leggera della carne o di una verdura colorata. La dieta che facilita veramente la digestione è quella priva di condimenti cotti, soprattutto soffritti, nei quali i grassi sono stati modificati chimicamente dal calore. Anche le carni sono state coinvolte nel gioco dei colori:le bianche sono da sempre declassate a livelli inferiori rispetto alle rosse, ma oggi sappiamo che questo non è affatto vero e che dal punto di vista nutrizionale si equivalgono, forse i nutrizionisti dovrebbero ricordarlo più spesso. C’è poi chi i colori li prende proprio sul serio e segue la dieta dell’arcobaleno, di buono c’è che sicuramente sarà una dieta variata.
M.

giovedì 3 luglio 2008

Caffè Huehuetenango, buono, equo e solidale.

E' arrivato il caffè, buonissimo, equo e solidale, sia in bottega che in pizzeria. E' un caffè che viene da lontano, profumato, ricavato unicamente da piante di Coffea Arabica (delle varietà Typica, Bourbon e Caturra) coltivate all'ombra di alberi ad alto fusto, nativi, ad un'altezza compresa tra i 1.500 ed i 2000 m.s.l.m. esclusivamente nella zona di San Pedro Necta (Huehuetenango, Guatemala).
Il caffè de Guatemala, detto anche caffè dei maya, è un dei migliori del mondo e Huehuetenango, situata ai piedi dei Cuchumatanes, la più alta catena montuosa non vulcanica del Centro America, ne rappresenta una delle aree maggiormente vocate: le correnti d’aria calda provenienti dall’istmo di Tehuatepec, infatti, ne consentono la coltivazione fino a oltre 2.000 metri.
La raccolta è realizzata manualmente staccando le ciliege del caffè una ad una e riponendole in ceste di vimini. I chicci sono quindi estratti dalle bacche attraverso un delicato processo di fermentazione, che inizia entro quattro ore dalla raccolta. Dopo la spolpatura i grani seccano al sole per almeno tre giorni, continuamente rivoltati con un rastrello.
Una volta essiccato il caffé viene importato in Italia senza intermediazioni. Si ottiene così la realizzazione del concetto di filiera corta ed includente, per un prodotto davvero buono, pulito e giusto.

La torrefazione della cooperativa sociale "Pausa Cafè" ha sede presso la Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino. La tostatura, lenta e leggera, avviene secondo il tradizionale sistema a legna e conferisce ai chicchi un'aroma inconfondibile. Per maggiori informazioni, chiamate in bottega (06.5561677) o scrivete a mirkocaretta@gmail.com o visitate il sito di Pausa Cafè. Saluti, b&f